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Una leggenda prende vita

Luca Betti, CEO - Photo by Kimera Automobili

Dennis Pellegrini

Una leggenda prende vita

Dopo cinque anni dall’ultima edizione il Salone dell’automobile di Ginevra torna ma in una dimensione ridotta rispetto al passato. In mostra la big Renault, Dacia e diversi progetti futuristici delle cinesi. Interessanti i progetti italiani legati al mondo del restomod come Kimera e Totem, oltre alla presenza di numerosi simulatori di guida e alla galleria della auto classiche. In numeri il salone 2024 si è chiuso con 37 espositori, 23 anteprime, 157 veicoli presentati e 168 mila visitatori. Abbiamo ascoltato Luca Betti, un passato da pilota professionista, appassionato di rally fin da bambino, oggi CEO di Kimera Automobili impresa da lui fondata che, in controtendenza rispetto ai grandi brand, ha scelto di lanciare la nuova vettura in anteprima mondiale al Salone. La EVO38, guidata dalla filosofia del “What if?”, vuole dare vita a quella che sarebbe stata la dinastia Lancia, nel cuore del Piemonte produttivo, che ha dominato le edizioni del campionato del mondo di Rally tra gli anni '80 e '90.
Signor Betti, partendo dal vostro ambizioso progetto, quale può essere secondo lei la differenza tra un mezzo di trasporto qualsiasi e un'auto vera e propria?
Credo che abbiate toccato un ottimo paragone fra quello che sarà uno strumento di mobilità e quello che invece sarà un'espressione di meccanica, di arte, di design. La EVO38 è per noi un capolavoro artigianale, profondamente analogico. Una vettura da 600 cavalli con trazione integrale che verrà realizzata in una tiratura limitata di 38 esemplari. Lo si può paragonare al mondo dell'orologeria, dove abbiamo oggi dei fantastici smartwatch che ci permettono di sapere ogni tipo di informazione. Però le persone che amano veramente gli orologi vogliono ancora quello meccanico e così secondo me sarà per l'automobile.
Diciamo che c’è differenza tra il digitale e il meccanico…
Certo. Il digitale ha poca trasmissione di umanità, è molto piatto, è molto funzionale ma c'è poca arte. Mentre nel meccanico si può far vedere l'ingegneria, si può far vedere le funzionalità che ci sono dietro il lavoro umano.
Altri restomod come Totem, per esempio, hanno pensato anche a una mobilità elettrica. Voi?
Apprezzo il lavoro di Totem, ma sono contrario a questa idea. Credo che l'essenza dell'automobile per amatori è meccanica. Può anche magari andare verso nuove tecnologie, come l'idrogeno, ma deve essere qualcosa che ha in sé una forte componente meccanica.
A chi è destinata l'auto?
La nostra realtà è piccola e quindi per forza di cose noi abbiamo una tiratura limitata. Perciò il costo per la vettura è molto alto e quindi solo pochi collezionisti possono riuscire a comprare le nostre vetture.
Si può svelare qualche celebrità che magari ha pensato a Kimera?
Alcune, particolarmente in California, ci hanno pensato.
Dove sono vendute queste auto?
L'America è diventato il nostro mercato più importante, ma anche la Svizzera risponde molto bene e poi l'Europa in generale. Arriviamo a vendere anche in Costa Rica, in Giappone, in Oman, in Qatar, quindi sono apprezzate un po’ in tutto il mondo.
Pensando alla vostra nuova EVO38, ha ancora senso presentare in anteprima mondiale in un evento come il Salone di Ginevra, visto che tanti brand hanno scelto di non farlo?
Oggi è proprio tutto digitale e invece la nostra macchina si deve vedere, si deve toccare, si deve sentire. Le emozioni non passano solo attraverso un monitor.

06/03/2024